Oriana Fallaci by Gianni Minischetti
Introduzione di Iris Albracht “Oriana Fallaci in New York una storia d’orgoglio” Edito da Sperling&Kupfer La grande giornalista scrittrice #Oriana Fallaci con la sua inseparabile #lettera 22 nello studio della sua abitazione di New York Opera di G Minischetti # Oriana Fallaci sempre molto attenta e concentrata sui suoi articoli e libri che scriveva.
Una delle amatissime Olivetti «Lettera 22» che hanno seguito Oriana Fallaci in ogni parte del mondo. Negli ultimi anni della sua vita, Oriana non riusciva più a trovare i nastri bicolori (in nero e rosso) e chi le facesse la manutenzione delle macchine per scrivere. Le venne in aiuto un vecchio negoziante fiorentino che seppe sempre riparargliele e sistemarle a dovere. Nell’immagine si nota come la Olivetti sia priva del coperchio. Il motivo è semplice: la scrittrice desiderava girare manualmente il nastro per sfruttare l’inchiostro fino all’ultimo centimetro e avere la possibilità di adoperare il bianchetto in modo da consegnare lo scritto perfettamente in ordine. Una sola volta accettò di modernizzarsi acquistando una macchina elettrica, che però abbandonò quasi subito quando si rese conto che era troppo lenta per «sopportare» la velocità delle sue dita
Opera di Gianni Minischetti Ripro vietata
La giornalista e scrittore Oriana Fallaci, dopo dieci anni rompe il silenzio. La storica immagine scattata dall’artista fotografo Gianni Minischetti che è il simbolo di questa rottura, pubblicata con viva voce e grande risalto ad illustrare “La Rabbia e l’Orgoglio”
Bellisima mentre posa nella sala da pranzo, appoggiata ad un prezioso antico arazzo fiorentino . Opera di Gianni Minischetti Riproduzione vietata
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Oriana Fallaci sulle rive dell’East River. Sullo sfondo le Torri Gemelle
Lo studio della Fallaci. Alle sue spalle, la prima copertina de L’Europeo dedicata ai suoi servizi sul Vietnam. Sopra, l’elmetto indossato da Oriana durante la guerra. La scrittrice era molto gelosa della propria privacy, soprattutto quando lavorava. Sulla porta del suo ufficio, nella sede della Rizzoli sulla Quinta Strada, aveva affisso un cartello scritto a mano con due dure parole di avvertimento: «Go away».
La libreria americana di Oriana ricca di preziosi volumi antichi, ne era gelosissima e orgogliosa, li maneggiava con estrema cura .Alcuni di essi erano così pesanti che la scrittrice era costretta a consultarli sul pavimento,
Fotografia di Gianni Minischetti (Copyright)
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Fotografia di Gianni Minischetti
Oriana Fallaci, con la sua immancabile sigaretta fra le dita, unghie laccate di rosso mentre sfoglia un grande libro antico.
Oriana Fallaci con lo sfondo lo skyelab di New York
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Oriana Fallaci con una delle sue amate «sciarpe» di volpe in Park Avenue, non lontano dal «suo» ristorante italiano, il San Domenico, che ha chiuso l’attività. Il suo piatto preferito erano le fettuccine agli spinaci, sormontate da un uovo. Oriana, comunque, era una cuoca molto brava quando si cimentava ai fornelli. Pare avesse imparato assistendo ad alcune lezioni alla televisione americana.
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Oriana era sempre naturalmente elegante. Qui indossa un abito di Pucci, considerato da lei una vera opera d’arte.
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Oriana Fallaci mentre legge il New York Times al River Café sotto il ponte di Brooklyn, uno dei suoi punti di sosta preferiti per la tranquillità e la splendida vista su Manhattan
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Oriana Fallaci, sorridente, accanto a Taxi!, la statua dello scultore John Seward Johnson Jr. che immortala il tipico gesto dell’impiegato americano nell’atto di fermare al volo un taxi. Lo stesso gesto che nella vita Oriana ha ripetuto tante volte e nelle strade di tutto il mondo
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Fotografia di Gianni Minischetti
Quando non doveva lavorare, Oriana amava molto andare per mercati, alla ricerca di oggetti antichi e di stoffe. Ne acquistava di tutti i tipi, anche quelle dai colori più bizzarri, oltre a centrini in pizzo da disporre sotto le sue amate lampade Tiffany. Aveva i bauli letteralmente pieni di tessuti. Pur essendo una giornalista d’assalto, era rimasta una donna all’antica, romantica e molto generosa. Benché si definisse «un soldataccio», amava molto i gioielli e ne possedeva in gran numero. Tra di essi un grosso smeraldo che fece custodire per tutta la vita in una cassetta di sicurezza.
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Oriana Fallaci, sorridente, accanto a Taxi!, la statua dello scultore John Seward Johnson Jr.
Oriana Fallaci nel suo studio durante la battitura del suo libro “La Rabbia e L’orgoglio” con la sua famosa macchina da scrivere “Olivetti Lettera 22”
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Oriana Fallaci fotografata dal fotografo e artista Gianni Minischetti, all’uscita della sua casa di New York
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LA SIGNORA E LA GUERRA è il titolo dell’articolo del settimanale tedesco “Stern”
Presentazione Libro Oriana Fallaci in New York
Una Storia d’Orgoglio
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Lo sguardo pungente di Oriana Fallaci-Copyright Gianni Minischetti vietata ogni tipo di riproduzione
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Oriana Fallaci Fotografata a New York da Gianni Minischetti 1991 Riproduzione Vietata